Ma tu mangi come ci consigli?
Una delle domande più gettonate in visita è proprio questa: “Ma tu mangi come ci consigli?”
La risposta? Assolutamente sì! E ti dirò di più: non solo mangio così… ma lo faccio senza sforzo, senza sensi di colpa e soprattutto senza l’idea che “alimentazione sana = noia”.
Perché, spoiler: la vita vera non è fatta di rinunce. È fatta di lavoro, impegni, serate improvvisate, weekend fuori, stanchezza, fame, emozioni.
E l’alimentazione deve starci dentro, non metterci i bastoni tra le ruote.
Cosa significa davvero “mangiare come consiglio”?
Significa fare quello che propongo ogni giorno ai miei pazienti:
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spuntini ragionati per non arrivare mai affamata ai pasti,
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piatti completi con carboidrati, proteine, grassi buoni e verdure (sì, anche nei giorni incasinati),
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scelte semplici ma che saziano davvero,
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un approccio mediterraneo, flessibile e sostenibile.
Non ti dirò mai di eliminare la pizza il sabato sera, perché io per prima non lo faccio.
Non ti dirò mai di evitare la pasta, perché la mangio praticamente ogni giorno.
E non ti dirò mai di rinunciare al tiramisù a casa della nonna, perché… vabbè, sai già la risposta.
Sì, ma quindi mangi sempre “perfetto”?
Assolutamente no. E meno male.
Mangio bene la maggior parte del tempo perché mi fa stare bene, non perché “devo”.
E poi ci sono i giorni più pesanti, i pasti al volo, le giornate in cui mi salvo con uno yogurt o un frutto tra una visita e l’altra — ed è normalissimo così.
Il punto non è essere perfetti: il punto è essere costanti, consapevoli e gentili con se stessi.
La cosa più importante che insegno (e che applico a me stessa)
Non esistono cibi “giusti” o “sbagliati”, esiste il contesto.
Se mangi bene la maggior parte del tempo, il tuo corpo ringrazia. Se ogni tanto esci dagli schemi, non succede niente: lo gestisci, vai avanti, non ti punisci.
Quello che insegno in studio è esattamente quello che vivo io ogni giorno: una relazione serena col cibo, senza paranoie e senza estremi.
In pratica: sì, mangio come vi consiglio… ma senza smettere di essere una persona normale
E secondo me è proprio questo che rende un percorso nutrizionale sostenibile:
quando non ti sembra una dieta, ma semplicemente la tua vita.
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