Il diabetico deve smettere di mangiare carboidrati?
Il diabete è una patologia in aumento caratterizzata da due condizioni: iperglicemia costante (elevati livelli di glucosio nel sangue conseguenti a un’alterazione nella produzione di insulina) e glicosuria (presenza di glucosio nelle urine perché i reni non riescono a riassorbirlo).
I principali tipi di diabete sono il diabete mellito di tipo I e il diabete mellito di tipo II, ma ne esistono anche altri, ad esempio il diabete gestazionale.
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Il diabete mellito di tipo I (“giovanile”) è dovuto a una predisposizione genetica e può essere scatenato da stimoli esterni come infezioni. È caratterizzato da un’assoluta assenza di produzione di insulina da parte del pancreas.
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Il diabete mellito di tipo II (“dell’adulto”) può derivare da obesità, sedentarietà, età superiore ai 45 anni, ipertensione o profilo lipidico alterato. È caratterizzato da resistenza all’insulina, alterata secrezione insulinica e produzione epatica di glucosio.
Sfortunatamente, una volta diagnosticato, il diabete non si può guarire. La gestione diventa quindi fondamentale per prevenire complicanze. Seguire le indicazioni del diabetologo, curare l’alimentazione e mantenere uno stile di vita attivo genera un effetto sinergico positivo.
Carboidrati sì o no?
Molti pensano che il diabetico debba eliminare completamente i carboidrati: questa è un’idea sbagliata!
Un’alimentazione sana ed equilibrata comprende carboidrati, proteine e grassi.
Nei soggetti con diabete è fondamentale scegliere carboidrati integrali, perché aiutano a contrastare i picchi glicemici, una delle principali criticità da gestire in questi casi.
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